Hai presente quando ti viene quella strana voglia di cambiare look?
Sì esatto, un giorno ti svegli e decidi che è giunto il momento di fare quel taglio di capelli che tanto desideri, di farti crescere la barba o di tagliarla! O di indossare un abito che rispecchia al meglio il tuo stile.
Beh questo succede anche ai brand e si chiama rebranding!
Ma in questo caso i motivi sono ben più fondati rispetto ad un semplice restyle personale: in particolare, succede perchè il mondo, la società o il target di riferimento lo richiede.
Diventa, dunque, necessario assecondare le esigenze del mercato per poter continuare ad avere credibilità e seguito, ma allo stesso tempo è importante mantenersi aderenti alla propria vera essenza.
Come dice Elon Musk: “il brand è una percezione”, per questo è normale che possa modificarsi nel tempo in seguito ad eventi che accadono all’esterno o all’interno dell’azienda.
E in un certo senso, fare rebranding è anche un ottimo modo per rilanciare il proprio brand e approcciare nuove sfide.
Tuttavia, prima di imbattersi in una qualsiasi “trasformazione” è bene soffermarsi ad analizzare la propria identità ed i mutamenti del mondo esterno, per capire se effettivamente sia giunto il momento di rivedere alcune cose…
Bene, cosa affronteremo in questo articolo?
Prima di tutto quali sono i motivi principali che spingono un brand a rinnovare il proprio look; poi gli step da seguire per far sì che questa “rinfrescata” non sia un flop ed infine vedremo i migliori rebranding del 2022!
Iniziamo…
Perché è importante fare rebranding?
Probabilmente ti starai chiedendo…Se le cose sono andate bene fino ad ora, perché dovrei modificare tutto rischiando di creare confusione?
Beh se ci pensi, tenendo conto che il web rappresenta un universo in continua e costante evoluzione, essere statici è un po’ un’arma a doppio taglio che alla lunga ti porta a riscontrare alcuni problemi.
Inoltre, ripensare in maniera strategica alla tua identità di brand rappresenta sempre un’ottima opportunità per crescere ed innovarti, spingendoti a migliorare ed a rivolgerti a nuovi mercati o target.
Tuttavia, è importante tenere in considerazione il rapporto tra rischi e benefici, specialmente se il tuo brand ha un’identità ben consolidata e con una cerchia di clienti fidelizzati
In questo caso, una buona attività di brand strategy sarà in grado di accompagnare il tuo pubblico verso il cambiamento in maniera armoniosa senza rischiare di disorientarlo operando un rebranding affrettato.
Bene ma…come posso riconoscere il momento giusto in cui fare rebranding?
Ottima domanda!
Ora ti dirò 4 buoni motivi per cui vale la pena pensare ad un cambio di look per il tuo brand:
1. Il brand è diventato obsoleto e noioso
Come abbiamo detto, in un mondo che ci mette di fronte a continui e repentini cambiamenti, è essenziale cercare sempre di stare al passo con i tempi ed imparare a seguire il flusso di cambiamento.
Inoltre, indipendentemente dal tipo di attività, l’obiettivo principale deve essere sempre quello di comunicare in maniera unica la tua personalità!
Quindi, se ti stai chiedendo perché il tuo brand non riesce a coinvolgere il pubblico, probabilmente vuol dire che non stai lavorando abbastanza per comunicarlo…
Quello che potresti fare per capire meglio come e cosa comunicare è parlare direttamente ai tuoi clienti ed ascoltare le loro opinioni.
Nel caso in cui i feedback indicano che il tuo brand risulta “piatto”, “noioso” o “vecchio”, questo può darti l’incentivo per operare un rebranding, cambiando il modo in cui le persone percepiscono il tuo brand e tutto ciò che offri.
2. L’azienda si è evoluta o è cambiata
Può capitare che l’immagine di un’azienda, con il passare del tempo, non coincida più con l’essenza stessa del suo business finendo così per non “riconoscersi” più.
É normale che un’azienda cresca, cambi e si sviluppi, creando nuovi progetti o gettandosi in nuovi mercati ed è proprio in questi casi che risulta necessario pensare ad un restyling totale o anche solo parziale.
A volte i cambiamenti posso avere un’origine “esterna”, come nel caso di business legati a prodotti/servizi obsoleti o superati.
In altri casi, invece, si tratta di mutamenti “interni” come una nuova filosofia aziendale o un riposizionamento sul mercato.
Ma al di là di tutto…se ti accorgi che ciò che ti rappresenta non riflette più ciò che offri, perché non fare rebranding?
3. Ci sono problemi d’immagine
É possibile che talvolta un’azienda sperimenti una sorta di “crisi d’identità”, sentendo un bisogno estremo di fare rebranding!
A volte si tratta solo di una strategia di comunicazione mal impostata, altre volte, invece, alcuni brand, a causa di scandali, controversie o errori grossolani sono costretti a prendere le distanze da tutto questo e “scendere dal piedistallo”.
Nel corso degli anni, infatti, la cultura cambia e spesso ciò che era accettabile una volta, oggi non lo è più.
Per questo capita che alcuni brand siano accusati di razzismo, sessismo o di promuovere messaggi offensivi, ritrovandosi costretti ad operare subito un rebranding.
4. Approdano nuovi trend di comunicazione
Come se non bastasse, a mutare, al giorno d’oggi, sono anche i trend stilistici e di comunicazione.
Ad esempio, così come nella moda, anche per ciò che riguarda il graphic design nascono di volta in volta orientamenti stilistici differenti che dettano legge su ciò che “funziona” e cosa no.
Dunque, che fai? Non ti adatti anche tu alle tendenze del momento?
Bene, questi sono solo alcuni dei tanti motivi che spingono un’azienda ad operare un cambio di look, ma ora sorge spontanea un’ulteriore domanda, ovvero:
Una volta che hai capito che un rebranding è la cosa giusta da fare, come puoi metterlo in pratica con successo?
Vediamo subito 3 step fondamentali!
1. Capisci chi sei
Se vuoi procedere ad operare un’attività di rebranding dovrai ridefinire, o modificare, la mission del tuo brand.
In che modo?
Prima di tutto, dovrai definire i valori principali insieme alle caratteristiche distintive che rendono il tuo brand unico ed inimitabile.
Ma per avere ancora più chiaro quelli che sono i tuoi punti di forza e debolezza può essere utile interpellare i tuoi collaboratori, stakeholders e clienti per capire come il brand viene percepito.
Ecco qualche domanda utile da porgergli:
- Come descriveresti l’azienda ad un tuo amico?
- Quali aggettivi ti vengono in mente se pensi al nostro brand?
- L’immagine dell’azienda riflette l’esperienza che hai avuto con noi?
Ricorda però che fare rebranding non significa necessariamente modificare ogni aspetto dell’immagine aziendale: se ci sono elementi molto performanti o particolarmente legati all’identità del brand meglio non modificarli!
2. Studia il mercato e il tuo target
Sempre nella fase di pre-rebranding, è indispensabile effettuare un’attenta analisi del tuo mercato di riferimento.
In questo modo potrai capire cosa offrono i tuoi competitors, cosa puoi offrire tu per distinguerti da loro e allo stesso tempo cavalcare i trend del momento.
Inoltre, un’altra cosa fondamentale è sapere a chi ti rivolgi!
Studiare con attenzione il tuo pubblico target ti aiuterà ad individuare il tono di voce e lo stile comunicativo da utilizzare per rivolgerti in modo chiaro ed efficace a loro.
3. Definisci i tuoi obiettivi
Una volta che hai raccolto tutte le informazioni necessarie in fase di analisi, puoi passare a definire i punti cardine da tenere sempre a mente, mettendoli nero su bianco.
Ricapitolando, tutto ciò che dovrai fare è:
- una panoramica sugli attuali problemi d’immagine
- individuare il posizionamento a cui aspiri
- studiare le tue strategie
- pianificare l’obiettivo che vuoi raggiungere con il nuovo “look”
- organizzare al meglio le attività che richiedono la trasformazione dell’immagine
- definire il tuo target
Inoltre, un’ottima idea è quella di optare per una strategia multicanale, infatti quando si parla di rebranding non possiamo limitarci solo alla modifica del logo o del sito web.
È importante rinnovare anche tutti gli altri settori dell’attività: dai canali social al packaging, dal logo a tutta l’immagine coordinata.
Bene, adesso che hai un quadro generale dell’attività di rebranding…passiamo alla parte divertente di questo articolo!
Vediamo insieme alcuni rebranding operati dai grandi brand nel 2022, che hanno lasciato il segno.
Barilla cambia immagine e pack
In occasione del suo 145° anniversario, Barilla, il brand italiano di pasta più conosciuto al mondo, ha deciso di aggiornare la sua visual identity presentando un nuovo logo e packaging, puntando anche sul sostenibile.
Il logo ha perso quella componente bianca: il doppio ovale simmetrico che contraddistingue da sempre le origini del brand, ovvero la pasta all’uovo.
Il nuovo logo, quindi, mantiene comunque la forma ovale ma si colora di un rosso più intenso e passionale con l’obiettivo di esprimere l’amore per la pasta.
Il risultato è una personalità più stabile, solida e duratura che celebra l’eredità del brand con l’aggiunta dell’anno di fondazione e ne enfatizza l’autenticità tramite il simbolo del marchio registrato.
Il refresh di Sprite
Anche Sprite, il secondo brand più grande di The Coca-Cola Company, ha deciso di aggiornare il suo design l’estate scorsa, lanciando un nuovo sistema d’identità visiva.
Attraverso una campagna promozionale globale “Heat Happens”, Sprite ha presentato il suo nuovo design pack ed un nuovo logo, mantenendo tuttavia i suoi elementi distintivi come i colori verde e giallo.
Ciò che cambia è il bordo a stella attorno al nome, eliminato dal logotipo e spostato solo sul tappo della bottiglia.
Il risultato è un carattere più audace che mette in evidenza la forza e la giovinezza, con l’obiettivo di attrarre maggiormente i consumatori della Gen Z.
Hootsuite ha una nuova mascotte
Al fine di ristabilire il suo ruolo di leader nel settore, Hootsuite ha deciso di evolvere, partendo dal restyling della sua mascotte, Owly!
Il suo gufetto oggi si presenta con il corpo completo e con le sue multi-sfaccettature e pose, emozionando, interagendo e diventando così un personaggio ancora più empatico.
Toblerone cambia il suo logo storico
Toblerone racconta una nuova storia del brand mettendo ancor più in evidenza l’importanza di “essere ostinatamente triangoli in un mondo di quadrati”.
Il nuovo design, dunque, mira a preservare l’eredità del marchio ed a omaggiare quel suo modo di essere “diverso” nel mondo tradizionale del cioccolato, mantenendo inalterata la sua forma ed il suo gusto.
Oggi, il logo si presenta con un carattere tipografico complementare ed una palette colori più moderna e dirompente!
Mulino Bianco: logo aggiornato e sostenibilità
Il brand, che da oltre 45 anni è protagonista della prima colazione di tutti gli italiani, ha deciso di rinnovare il suo look mettendo ancor più in evidenza i suoi valori.
Mulino Bianco si è presentato con un logo rinnovato di tutti gli elementi che lo compongono e che ne raccontano i valori, tra cui la difesa della biodiversità.
Il logo Barilla viene rimosso completamente, mentre il Mulino, elemento caratteristico del logo sin dalla sua nascita nel 1975, è stato semplificato ed ingrandito.
Infine è stata aggiunta un’ape, simbolo dell’impegno del brand sul tema della sostenibilità.
Bene, ora se mai ti venisse la voglia di dare una svolta al tuo brand con un cambio look…sai come fare!
Ma il nostro consiglio è sempre quello di affidarti ad un’agenzia specializzata, come la nostra (ehehe), per avere la certezza di ottenere un risultato impeccabile grazie all’expertise di un graphic designer e professionisti del settore.
Dunque, non esitare a contattarci, saremo felici di poterti aiutare!
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Alla prossima!